Versione italiana:
"C'erano una volta tre porcellini che vivevano insieme alla loro mamma nella foresta. Un giorno mamma maiale disse loro che erano abbastanza grandi per costruire le loro case e vivere in modo indipendente, ma che dovevano proteggersi dal lupo.
Il primo porcellino, un po' pigro, decise di costruire in fretta la sua casa con la paglia, pensando che sarebbe stata sufficiente a proteggerlo. Il secondo porcellino si impegnò un po' di più e costruì la sua casa in legno, ma era solo un po' più resistente della casa di paglia. Il terzo porcellino, il più laborioso di tutti, decise di costruire la sua casa con i mattoni.
Il lupo cattivo che viveva nella foresta vide le case dei maialini e pensò che sarebbero state un buon pasto. Per prima cosa andò alla casa di paglia e soffiò forte. La casa crollò e il maialino dovette scappare. Poi andò alla casa di legno del secondo maialino. Anche lui soffiò forte e la casa fu distrutta. Il secondo porcellino corse a rifugiarsi dal fratello.
Infine, il lupo andò alla casa di mattoni del terzo porcellino. Soffiò e soffiò, ma la casa non si mosse. Il lupo non riuscì a entrare e se ne andò frustrato.
I tre porcellini impararono che la casa più sicura era quella costruita con i mattoni. Da allora, vissero nella casa del terzo porcellino lavorando insieme per proteggersi da ogni pericolo".
La ratita presumida (Il topolino presuntuoso)
Continuiamo con La ratita presumida, una favola popolare di origine spagnola che è stata trasmessa oralmente e raccolta in varie raccolte di storie per bambini. Ecco una versione del racconto:
“Había una vez una ratita que vivía en un campo y era muy presumida. Todos los días, se pasaba horas arreglándose y admirándose en el espejo. Un día, mientras barría su casa, encontró una moneda de oro. La ratita, emocionada por su hallazgo, decidió comprarse un bonito lazo rojo con la moneda.
En el momento en que se puso el lazo, la ratita presumida llamó la atención de todos los animales del campo. El gallo, el pato y el cerdo, todos ellos se enamoraron de su belleza y comenzaron a cortejarla, intentando ganar su corazón y proponiéndole matrimonio.
Sin embargo, entre todos los pretendientes, había uno que era más astuto que los demás: el gato. El gato era conocido por ingenio y su capacidad para engañar a los demás y, al ver a la ratita presumida con su lazo rojo, el gato decidió cortejarla también.
El gato comenzó a elogiar a la ratita, a hacerle regalos y le preguntó si quería casarse con él. La ratita, halagada por toda la atención y los regalos, se sintió elogiada y aceptó la propuesta del gato, ignorando las advertencias de los demás.
Antes de casarse, el gato invitó a la ratita a un picnic, pero cuando la ratita abrió la cesta, descubrió que estaba vacía. “¿Dónde está la comida?”, preguntó la ratita. “La comida eres tú, ratita”, le contestó el gato e intentó comérsela.
En ese momento, la ratita, que no era tonta, se dio cuenta de las intenciones del gato y logró escapar justo a tiempo. Tras esta experiencia, la ratita presumida se dio cuenta de su error al dejarse llevar por las apariencias y aceptar al gato sin conocer realmente su verdadera naturaleza. Aprendió una valiosa lección y decidió ser más cautelosa en el futuro”.
Versione italiana:
"C'era una volta un topolino che viveva in un campo ed era molto presuntuoso. Ogni giorno, trascorreva ore e ore a curarsi e ad ammirarsi allo specchio. Un giorno, mentre spazzava la casa, trovò una moneta d'oro. La topolina, entusiasta della sua scoperta, decise di comprarsi un nastro rosso con la moneta.
Nel momento in cui indossò il nastro, il piccolo topo compiaciuto attirò l'attenzione di tutti gli animali del campo. Il gallo, l'anatra e il maiale si innamorarono della sua bellezza e iniziarono a corteggiarla, cercando di conquistare il suo cuore e proponendole di sposarsi.
Tra tutti i pretendenti, però, ce n'era uno più astuto degli altri: il gatto. Il gatto era noto per la sua arguzia e la sua capacità di ingannare gli altri e, vedendo il piccolo topo vanaglorioso con il suo fiocco rosso, decise di corteggiare anche lui.
Il gatto cominciò a lodare la topolina, a farle regali e a chiederle se voleva sposarlo. La topolina, lusingata da tutte le attenzioni e i regali, si sentì elogiata e accettò la proposta del gatto, ignorando gli avvertimenti degli altri. Prima di sposarsi, il gatto invitò il topolino a un picnic, ma quando il topolino aprì il cestino, scoprì che era vuoto. "Dov'è il cibo?" chiese il topolino. "Il cibo sei tu, topolino", rispose il gatto e cercò di mangiarlo.
In quel momento, il topolino, che non era uno sciocco, capì le intenzioni del gatto e riuscì a scappare appena in tempo. Dopo questa esperienza, la topolina compiaciuta si rese conto del suo errore di lasciarsi trasportare dalle apparenze e di accettare il gatto senza conoscere la sua vera natura. Imparò una lezione preziosa e decise di essere più prudente in futuro".
Caperucita Roja (Cappuccetto Rosso)
Senza dubbio, Caperucita roja è una delle fiabe popolari con più versioni: nella letteratura, in televisione, nei film, nelle culture popolari... Ma la più conosciuta è quella scritta dai fratelli Grimm.
In breve, questo racconto narra la storia di Cappuccetto Rosso, e questa è una versione di questo racconto spagnolo:
“Caperucita roja va a casa de su abuela, que está enferma, pero para llegar allí necesita atravesar el bosque. Durante su camino, se cruza con el lobo, que la engaña para tomar un camino más largo a casa de su abuelita. Por lo que, mientras Caperucita va a recoger flores para su abuelita enferma, el lobo aprovecha para llegar antes que ella a casa de la abuelita.
Una vez allí, el lobo engaña también a la abuelita y se la come, para después disfrazarse de ella. Cuando Caperucita llega a casa de su abuela, es el lobo quien la está esperando y se la come.
El final de la historia varía, en algunas versiones, un cazador salva a Caperucita y a la abuela, mientras que en otras consiguen salir ellas solas de las entrañas del lobo. Aunque el desenlace siempre es el mismo: el lobo acaba con el estómago lleno de piedras y en el fondo del río”.